I giacinti del giardino

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  1. elyangelini
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    Lindita viene da Fier, un paesino della pianura albanese, con villette a un piano sparse nei campi, ognuna con un po' di giardino. Paesino di mattoni rossi e piccole macchie di colori.
    Le villette più grandi hanno tutte una camera da letto, una minuscola cucina e un bagno.
    La famiglia di Lindi possiede là una casetta di questo tipo, perché riuscita ad acquistarla un anno prima di partire: è la casa, dove è nata Lindi, anche se prima era di proprietà dello Stato.
    Lindi ha una sorella maggiore, che si chiama Albana.
    In Albania le famiglie, con un solo figlio, possiedono una villetta più piccola, con una sola camera da letto, che funge anche da cucina. Spesso però il bagno si trasforma in cucina, per venire incontro alle esigenze della famiglia.
    Anche la mamma di Lindi, prima di partire, cucinava in bagno.
    Soltanto lì c'era lo spazio sufficiente per sistemare la cucina, soprattutto da quando le due bambine erano cresciute e avevano occupato la seconda stanza da letto.
    Dopotutto avevano il sacrosanto diritto di piazzare in camera almeno una piccola scrivania, per dedicarsi ai compiti.
    Fier era circondata da campagne e non c'erano strade, ma soltanto sentieri fangosi, attraversati dai carretti.
    L'aria era molto pura, perché non passavano mai autoveicoli a motore ma semplicemente carrozze, trainate da muli, tori o cavalli.
    Il giardinetto di Lindi era fiorito da rose e giacinti. C'era pure un albero di fichi e uno di cotogne.
    Sulla terrazza la pergola riparava il tetto dal sole. Sarebbe stato bello e oltretutto facile poterci tornare ogni tanto. I genitori di Lindi sono privilegiati avendo parenti italiani hanno visto per viaggiare, su navi italiane o greche che partono ogni giorno.
    Ma il denaro è solo quello che guadagna la madre, che presta assistenza per settecentocinquanta euro al mese.
    La mamma è una violinista, ma adesso in Italia si accontenta di quello che ha. In un paese straniero non ti aspettano a braccia aperte solo perché sei un artista. E oltretutto ci sono anche tanti artisti italiani che se la passano proprio male. Insomma, all'infuori di quel poco denaro racimolato dalla madre, altro ne avranno per chissà quanto tempo.
    Perché il padre, tolto l'orgoglio, non ha altra moneta da spendere per la famiglia. Ma Lindita, malgrado tutto,appare sempre allegra e piacevole ai suoi compagni di classe.
    Ha quattordici anni, frequenta la terza media e continuerà a studiare. È forte, coraggiosa; la più brava di tutti. O meglio, non è sempre forte, come vorrebbe apparire.
    La verità è che conosce il suo dovere di starsene buona e compita. Forse non le farebbe male aprirsi di tanto in tanto, cercare di mettere in comunicazione i suoi problemi, perché, per la verità, lei ne ha e forse più degli altri, anche se finge quell'aria eternamente quieta.

    È stato una volta che ha rivelato a tutti la sua passione per i fiori, è stato soltanto allora che ha fatto trapelare qualcosa.
    C è un vasetto giapponese sulla cattedra e Laura ci ha messo dentro di giacinti. “ Oh- ha esclamato Lindita all'improvviso- sembra di tornare a Fier”.
    E aveva nel tono della voce la tristezza rassegnata dei sogni irrealizzabili. C' era un cane che stava abbaiando nelle vicinanze e non l'ha sentita nessuno. Poi è suonato il campanello dell'intervallo e il buon odore della mortadella ha deviato l'attenzione. Lindita non mangia pane e mortadella, guarda gli altri coi suoi occhi chiari e non fa colazione. “ Prendine solo un poco, assaggia.” le dice l'amica Sabrina. C è molta differenza tra noi italiani e Lindi, a cominciare dal fatto che non sappiamo resistere all'odore della mortadella. “ No,no grazie” risponde Lindita senza scomporsi di un millimetro. “ Ma perché non ti piace o è proibito assaggiare?” insiste Sabrina.
    Quando l'amica insiste così, Lindi rimane sempre per qualche minuto turbata. “Se ti portassi un frutto almeno?- continua imperterrita Sabry- Faresti colazione insieme a noi, invece di guardarci mangiare.” Lindita si fa seria e tace. “Ho capito, ti sei messa a dieta” chiude allora l'amica. Lei freme, vorrebbe rispondere, poi cede. Il discorso è chiuso. L'insegnante di scienze, nel mese di novembre ha fatto compilare da ogni ragazzo la sua scheda alimentare. Così tutti hanno potuto sapere che Lindi mangia solo tre volte al giorno. L'insegnante di scienze ha letto tutte le schede ad alta voce e fra le altre quelle di Lindi. Lei, la mattina, prima di venire a scuola, come tutti i ragazzi fa colazione,. Pane spalmato con burro e miele accompagnato da un pezzetto di formaggio. Di pecora, aggiunge per la precisione. A mezzogiorno una minestra di verdura e carne, metà panino e un frutto. A sera un piatto a base di yogurt, fatto in casa da sua madre-sottolinea- e del pane spezzato dentro. Il pane albanese però è il migliore di quello italiano, ha specificato nella scheda. “Bene, bene! Avete sentito, no?- commenta la professoressa di scienze- questo è un modo per nutrirsi, adatto alla vostra età. Altro che snack e merendine!”
    Sabry è la compagna prediletta di Lindi, sono inseparabili. A lei Lindi ha confidato che le lucertole in Albania sono più belle e più verdi che da noi.
    "Diamine! - ha replicato Sabry- Come fai a notare queste cose? Anche da noi le lucertole sono verdi come le spighe di grano nel mese di maggio.” La conversazione tra di loro si aggira suppergiù su questi paragoni,è la fissazione di Lindi insistere sulle differenze. Ma non si può urtarla, bisogna prestare attenzione, perché Lindi è dolcissima, ma molto permalosa. Forse si tratta di una caratteristica della sua gente, oppure c è dell'altro.
     
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  2. elyangelini
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    “ Desideri molto tornarci? ” le chiede a bruciapelo Sabry.
    Lindi è cresciuta qui, è arrivata che aveva meno di dieci anni e adesso ne ha quattordici.
    “ Per me non è un problema- è la mamma che non si trova bene.”
    Ma questo non riguarda Sabrina, che non replica altro.
    Lei conosce molti segreti di Lindi, è la sola ad avere questo privilegio e prima di tutto ha ben presente il caratterino imperioso della mamma di Lindi,che tiene del tutto remissive, anzi assoggettate le due figlie.
    Ce l'avrebbe fatta lei comunque, avrebbe aiutato l'amica a tenerla testa, le avrebbe insegnato a non farsi schiacciare.
    Oh, non avrebbe mai dimenticato l'episodio della pizza.
    Erano tutti d'accordo l'anno scorso a festeggiare la fine della scuola in pizzeria.
    Avevano invitato perfino i professori, che avevano tutti accettato l'idea carina di farsi offrire la pizza dai ragazzi.
    “ Scommetto che tua madre non ti dà il permesso ” aveva pronosticato Sabrina a Lindi.
    Le cose andarono proprio come l'amica pensava, un no brusco e duro era stata la risposta.
    “ Non ti lascia venire? Puoi spiegarmi il motivo?” aveva sbottato Sabry.
    “Vorrei saperlo anch'io” si era limitata a rispondere a Lindi, soffiandosi forse il naso.
    “Ah, questa è la tua risposta? Non ti va nemmeno d'insistere? Lo sa tua mamma che non manca nessuno? Lo sa che vengono pure i professori, pure quella tigre della Giusy? Che abbiamo preparato una sorpresa, i brindisi e tutto il resto? Le sa tua mamma tutte queste cose?”
    “Le sa, le sa ma non le interessa saperle.” Fu la sconfortata risposta. “Ah, non le interessa? Davvero molto carino tutto questo! Non credo Lindi che puoi continuare così, devi aprire bene gli occhi cara!”
    Sabry sola può aiutare Lindi; nelle sue mani risiede la salvezza dell'amica. Non è vero che la giovane albanese è sempre serena e sicura, come vuole apparire. Ogni giorno è pronta e preparata, e studia con passione e metodo, è intelligente. Ma non è affatto felice.
     
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1 replies since 14/3/2013, 22:16   114 views
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