Verrò tra dieci decimetri

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    Fan sfrenato

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    Provate a sentire questa canzone mentre leggete :P


    L’orologio scorreva più rapido del solito. E mentre scorreva il tempo, un solco si colmava nella mia mente.
    Rina era morta. Com’era potuto succedere? Proprio a lei, la più amata del formicaio di Ignei?
    Laboriosa e sobria, il “Popolo Nero” le sarà per sempre riconoscente. Come potrebbe non esserlo, dopo tutto ciò che ha fatto?
    Il mio cuore si riempiva sempre di più di astio: odiavo profondamente chi l’aveva uccisa.
    Volevo essere con lei in quel momento, volevo vederla esalare l’ultimo respiro. Volevo esserci per darle un semplice addio, o magari un arrivederci.
    E’ morta per mano dell’uomo, che l’aveva resa priva di sensi e poi uccisa. No, non era morta per caso…
    Ora però era il giorno degli estremi onori, il momento opportuno per salutarla; eravamo riuniti, tutto il formicaio di Ignei era venuto per lei.
    Ad un certo punto si udirono dei passi e poi un canto. Una melodia armoniosa e intonata che descriveva l’aurora, il momento che più adorava Rina. La musichetta penetrante narrava anche del silenzio, un'altra delle tante cose che adorava.
    «Il silenzio è oro. Era ciò che diceva.» Era la voce di Lann, il fratello maggiore.
    Ecco che si celebrava il rito funebre, dove si dicevano sempre le solite parole, nessuno che osava pronunciare qualcosa di diverso.
    La famiglia di Rina non volle parlare; comprendevo le loro ragioni: essendo stata la migliore amica di Rina vedevo quanto era amata e la sua morte dopo soli quindici anni di esistenza li aveva sconvolti.
    Scorgevo da lontano le tre sorelle straziate dal dolore: piangevano e quando sembravano smettere ricominciavano. Gli amici più cari erano solamente scossi e con gli occhi rivolti verso il pavimento, così mi accorgevo che forse ero stata io la sua vera migliore amica perché in quel momento provavo più dolore di ogni presente.
    Sentivo le palpebre pesanti per la veglia del giorno prima e ora avevo la vista offuscata dalle lacrime. Lacrime che scendevano giù come un ruscello vedendo la mia amata Rina rilassata come se stesse dormendo.
    Un nodo in gola si era bloccato quando l’avevo toccata per l’ultima volta, non potevo continuare così.

    Perché darle un addio se posso rivederla subito? Voglio rivederla e vivere con lei. Sono sicura di andare in un mondo senza uomini, un mondo nuovo.

    Scappavo via, via da quello strazio e la facevo finita per sempre. Andavo verso un burrone alto più o meno dieci decimetri, il necessario per andare a trovare Rina; e mentre mi buttavo dal burrone cercavo di trovare un bel momento nella mia memoria: non trovavo niente.
    Sentivo il vento in faccia, una discesa che non finiva mai, era bello perchè, come canta il caro e vecchio Form Dylan:

    “The answer my friend, is blowing in the wind. The answer is blowing in the wind”
    La risposta sta nel vento, nella tempesta che mi travolgeva in quel momento.
    «Tania, un giorno voleremo insieme, e ci butteremo da un’altezza immensa provando il brivido della profondità!» era questo il suo sogno.

    Rina, voleremo insieme

    Subito dopo mi accorsi di aver ragione: Rina era seduta in attesa su una piccola sediolina, mi sedetti accanto a lei.



    Anche questo utilizzato per un contest :lol:
     
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0 replies since 31/1/2013, 22:50   104 views
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