La quinta corda del violino scordato

Titolo non mio, tratto da un contest!!!

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    Fan sfrenato

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    Questo racconto lo sto usando per un contest di scrittura :)


    Mi trovo nella stessa stanza da non so quanti anni. Sto fermo a guardare la parete bianca da non so quante ore. Che cosa mi ha portato qui? Ricordo molto poco della mia vita.
    Ora vedo me, che suono le corde di un violino, del mio violino; sto incantando il pubblico presente in quella sala abbastanza ampia che mi sembra familiare è vicino ad una delle tende rosse. Mi sorride. Non riesco a distogliere lo sguardo da lei, né lei da me. I suoi lunghi capelli biondi, ricci e sciolti, sembrano quasi meglio del suo volto magro e spigoloso, d’una bellezza inebriante.
    Continuo a suonare quella dolce melodia, della quale adesso non ricordo il nome, ma ora sono accompagnato da un uomo in giacca e cravatta, barba e pizzetto, che suona la chitarra.

    - Ah! – mi sveglio di soprassalto, non capendo se è un sogno o un ricordo, quello di prima.
    Perdo la cognizione del tempo e dello spazio oramai.
    - Tu, con me! – mi grida minaccioso il solito tipo addetto alla sorveglianza, alto, dai capelli brizzolati.
    - Io? – gli chiedo.
    - Sì, testa di... – mi ringhia sempre più infuriato
    - Vedi altri nella cella? – continua.
    In effetti, poco prima vedevo tante persone ed io che suono , ma preferisco non ribattere – No –
    - Seguimi, allora! – mi urla sempre più spazientito.
    - Dove andiamo?
    - Memoria corta hai, violinista! Ci arriviamo ogni giorno… - e dopo una piccola pausa scoppia in una risata agghiacciante. Ha in mano una candela che è l’unica fonte di luce che c’è nel corridoio, più simile a un vicolo cieco.
    Camminiamo da non so quanto tempo, ma abbastanza da farmi tremare le gambe per lo sforzo.
    Arriviamo quando ormai sfinito, non mi reggo più in piedi.
    L’uomo dai capelli brizzolati apre bruscamente la porta e la chiude con un tonfo.
    C’è un altro signore nella sala. Ha uno sguardo enigmatico.
    Di peso mi trascinano su un materasso e poi mi legano dei fili alla testa. Non capisco più niente: tutto mi vibra!
    Quando mi fanno rialzare e poi mi lasciano, cado a terra sfinito.
    Non riesco a controllare i miei bracci e le mie gambe. Ora è tutto buio.
    Mi sveglio ancora disteso sul freddo pavimento; ora posso controllare il mio corpo, quindi mi alzo di scatto e trovo sedute le due persone che mi hanno fatto tutta quest' operazione.
    - Che diamine mi avete fatto? – urlo, in preda all’ira.
    Si limitano a ridere di gusto come dei porci.
    A momenti perdo il controllo e alla fine mi lascio sopraffare dall’ira.
    - Pagherai! – urlo puntando il dito contro l’uomo alto.
    Scoppiano ancora in una lunga risata interrotta dal mio pugno secco allo zigomo dell’uomo.
    A questo punto l’altro interviene sferrandomi un calcio dritto nelle costole, ma riesco a stendere anche lui. Qualche addetto alla sorveglianza sente i rumori, infatti in due accorrono e mi tengono fermo, mentre i due uomini si rialzano da terra.
    Sono bloccato così, tra un pugno e l’altro che mi sferrano da vigliacchi. Poi cominciano a gridare:
    - Come osi? –
    - Figlio di nessuno! -
    - Chi sei tu? -
    - Non sono più nessuno ormai – rispondo calmo, mentre il sangue mi cola dal naso. Mi ritornano in mente le immagini che avevo visto prima. Sto di nuovo suonando. Poi riprendo conoscenza.
    - Domani non ricorderai più niente - . mi dice uno dei due uomini.
    - Tu sei un peso morto per la società: sei solo la quinta corda del tuo violino scordato - conclude l’altro.

    FINE...forse

    Ho cercato di fare il mio meglio, scritto su un quaderno dei racconti :lol: Spero di aver spremuto la mia creatività!
     
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0 replies since 31/1/2013, 22:47   98 views
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