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Mi hanno suggerito di postarlo qui, poichè non c'è una sezione adatta Avviso: Il racconto è già stato editato sotto consigli di altri utenti prima che lo postassi qui
10:00 « Fra, sveglia. » Nessuna risposta « Fra, c'è la messa. » Fra si alzò pimpante « Sì, mamma! » Era così felice di potersi schiarire le idee sulla religione che saltò il suo solito riposino di cinque minuti -si fa per dire- sul divano, e dopo aver fatto colazione, andò subito a prepararsi. Mise la maglietta della sorella, quella della “Guinnes” e un paio di jeans, giusto per non essere troppo elegante, come per dire a qualcuno o qualcosa “Io ci sono, ma vengo in confusione, batti un colpo se ci sei tu”.
10:40 «Sono pronto mamma.» , gidò dal piano di sotto. La casa di Fra era veramente grande: partiva tutto dalla misteriosa mansarda, la camera della sorellina che gli mancava tanto, per poi andare al secondo piano, nelle camere da letto e nello studio e infine scendere nel soggiorno accanto alla cucina. « Sì, un attimo » si fa sempre per dire: lui e la mamma erano molto ritardatari.
11:10 « Visto? Sono pronta!» « Ed è passato solo un attimo mamma, complimenti! » disse Fra con tono sarcastico. « Non ti conviene trattare male quella che è una futura modella » « Futura modella? Vuoi veramente le botte? » Meno male che c’era mamma a portare buon umore nel cuore di Fra.
11:15 Ci misero circa due minuti per trovare posto, si sedettero per poi rialzarsi dopo tre secondi per la lettura del Vangelo Davanti a loro era seduto Peppe con suo padre; Peppe era un ragazzino che Fra già conosceva, ma sì, lo aveva incontrato in quel gruppo di futuri-delinquenti che entrambi avevano smesso di frequentare dato che non erano ragazzi che si facevano influenzare facilmente: non gli piacevano i botti, far scattare gli antifurti delle macchine, o vedere ogni giorno risse. 11:35 Passati venti minuti. Peppe non si accorse di Fra fino a che non si girò; il suo sguardo pian piano aveva acquistato timore. « Mi avrà visto mentre lo facevo?» I suoi occhi dicevano questo, Francesco trovava quella preoccupazione inutile: perché vergognarsi di voler bene al padre?
11:45 Passati dieci minuti dall'incrocio dei due sguardi; da quel momento Peppe mostrò totale indifferenza al padre: niente più bacetti e occhiolini. Don.Pippo chiamò sull'altare tutti i bambini del catechismo. Lentamente Fra camminò, per poi buttarsi a peso morto sulle ginocchia, si rese servo, ma a chi? Subito dopo una predica ai piccoli ci fu la transustansazione, Francesco prese la comunione ma con un po’ di incertezza e decise che presto avrebbe confessato al prete i suoi problemi nei giorni seguenti.
11:55 E' la fine della messa, scambio di pace, musica di sottofondo, predica, tutto finito. Fra prese coraggio e andò da Peppe. « Peppe, quanto tempo » « Ehm, già, come va? » Fra lasciò perdere quell’inutile domanda fatta solo per distrarlo dal suo obiettivo. « Dimmi, vuoi molto bene a tuo padre? » « Sì, abbastanza » « Ti posso guardare io, o il ragazzo più figo della scuola, tu smetterai comunque di voler bene a tuo padre? Qualunque cosa succeda, ricordati chi è tuo padre, abbraccia sempre tuo padre, ciao Peppe. » Atmosfera tombale. Francesco lasciò la chiesa facendo finta di pulirsi la maglietta, -secondo lui aveva molto stile- e esercitò la sua solita e inconfondibile camminata lenta, una camminata che faceva pensare.
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